Unghia incarnita
L’unghia incarnita, conosciuta anche come onicocriptosi, è un comune problema podologico che può causare fastidi e dolore significativi.
Unghia incarnita: definizione
Le unghie sono annessi cutanei e il loro compito fondamentale, oltre a proteggere i sottostanti tessuti, è quello di aumentare la forza delle dita, agevolare la sensibilità tattile e collaborare alla stabilità della presa.
La presenza di un’anomalia o di una patologia nell’unghia, produce dunque spesso un intenso dolore e un importante disagio deambulativo. L’esempio tipico di una onicopatia può essere proprio l’unghia incarnita.
L’unghia incarnita o onicocriptosi si manifesta con una curvatura esagerata della lamina ungueale, che tende ad approfondirsi nel margine carnoso, causando tutto intorno dolore, gonfiore e rossore. Il paziente avverte il dolore maggiore proprio nel punto in cui l’unghia penetra nella pelle; di conseguenza, nella zona, si sviluppano tumefazioni tissutali con drenaggi di liquidi giallastri, detti granulomi.
L’unghia incarnita è una patologia che può divenire cronica, sovente simmetrica, che può colpire entrambi i lati dell’unghia, prevalentemente l’alluce.
Come si presenta
- Grado 1: gonfiore ed eritema del solco ungueale laterale. I margini vengono coperti dai tessuti sempre più infiammati del solco laterale;
- Grado 2: dolore crescente, presenza di infezioni acute ed attive, con manifestazioni di drenaggi sierosi;
- Grado 3: presenza di tumefazioni tessutali adiacenti al solco laterale dell’unghia. Si sviluppa così l’accrescimento dei tessuti molli circostanti, e l’intera superficie ungueale risulta parte del tessuto ipertrofico e infiammato, attribuendosi l’aspetto “incarnito”.
Le principali cause
Esistono numerose cause diverse tra loro che favoriscono l’onicocriptosi, tra cui:
1) il modo errato di tagliarsi le unghie
Se vengono tagliate troppo corte, durante la deambulazione giornaliera, la pressione richiesta dal movimento, si concentrerà maggiormente sulla parte finale del tessuto molle, sprovvisto di sufficiente unghia, e col passare del tempo, i tessuti, non percependo più nessun tipo di “controllo” strutturale da parte dell’unghia guida, tenderanno a svilupparsi verso l’alto e al momento della ricrescita, l’unghia si ritroverà bloccata e incuneata in una neoformazione “gonfiatasi” nel frattempo. Nel caso, invece, si tagli troppo obliquamente l’unghia, pensando così di risolvere il fastidio iniziale, si va incontro al rischio di farla incarnire profondamente nei solchi ungueali, e anche se apparentemente ci sembra risolto il problema, si aumentano i fattori di rischio di recidiva, avendo comunque lasciato dentro speroni di unghia che non si vedono, ma che crescendo si affossano nel solco ungueale che nel frattempo si è riposizionato al posto dell’unghia
2) indossare calzature troppo strette
La scarpa priva di spazio sufficiente per far appoggiare l’intero avampiede, va ad impedire il corretto movimento delle dita, sacrificando la punta e comprimendola verso il bordo della calzatura. L’unghia non avendo a disposizione lo spazio sufficiente, subirà diversi micro traumi ripetuti che la porteranno, nel tempo, a svilupparsi in maniere errata e ad incarnirsi.
3) urti e traumi
Può capitare di essere soggetti a un colpo inaspettato, anche compiuto da terzi, magari mentre si stava svolgendo un’attività sportiva oppure un oggetto pesante che ci cada sopra. In questo caso, il colpo subito favorisce la lesione del solco dell’unghia nella sua parte delicata, favorendo un’errata crescita.
4) cause di origine biomeccanica ed anatomica
- Il valgismo dell’alluce: la compressione del primo dito sul secondo comporta una lesione dei tessuti periungueali laterali, dovuta alla ripetizione del microtrauma unghia-tessuti molli
- La pronazione dell’avampiede: mancando del giusto appoggio podalico durante la propulsione del piede nella camminata, si va ad aumentare la pressione sui tessuti molli periungueali degli alluci.
- Il piede quadrato: il secondo dito avendo raggiunto la stessa lunghezza del primo, può favorire l’unghia incarnita grazie al continuo appoggio costante sul primo dito per il conflitto ripetuto tra il I-II dito
Queste situazioni morfo-biomeccaniche portano inizialmente alla onicofosi che, se non curata adeguatamente si può complicare in onicocriptosi per scorretto taglio dell’unghia, sovrapposizione micotica, uso di calzature e calze strette o inadatte.
Sintomi e conseguenze di una mancata cura
I segni e i sintomi dell’unghia incarnita sono:
- dolore intenso concentrato sull’intero dito;
- arrossamento intorno all’unghia;
- gonfiore concentrato sulla completa zona colpita;
- infezione con possibilità di drenaggio di liquidi e fuoriuscita di pus (granuloma).
Nel caso in cui l’unghia incarnita non venisse trattata e curata in modo corretto, si potrebbe andare incontro a diverse conseguenze negative.
In breve tempo, l’unghia peggiorerà in infezione o perfino in un ascesso e si potrebbe subire il rischio di essere vittime di malattie batteriche, come per esempio l’osteomielite, cioè un’infezione dell’apparato osteo-articolare che riguarda addirittura l’osso profondo.
Per questo motivo è prudente agire con la giusta tempistica ed essere a conoscenza dei corretti metodi della cura del nostro piede e del nostro corpo.
Prevenzione: i consigli del Dr. Avagnina
A meno che il problema sia congenito (ci sono bambini che nascono già con l’unghia incarnita), i modi migliori per prevenire ed evitare le unghie incarnite sono:
- proteggere il più possibile i piedi dai traumi o urti quando si è scalzi;
- indossare calzature e calzini comodi che abbiano sufficiente capienza per le dita,
- tagliare le unghie in modo corretto, (non dovrebbero mai essere più corte della punta del dito e devono avere una forma simil quadrata, senza arrotondare gli angoli);
- mantenere un accurata igiene sottoponendosi a pediluvi per evitare la sudorazione eccessiva, che facilita la macerazione della pelle rendendola quindi incarnibile;
- tenere i piedi il più possibile asciutti e idratati con specifiche creme, per evitare il problema della pelle secca, troppo poco elastica e resistente.
Conseguenze della mancata cura dell’onicocriptosi: il caso del granuloma reattivo
Quando si ha il problema dell’unghia incarnita, è facile che vicino alla parte incarnita si formi una tumefazione epidermica, noto come granuloma reattivo. Si manifesta simile a una crescita esagerata del tessuto dermico, morbido, spesso, colmo di pus, facilmente sanguinante e posizionato sul solco ungueale incarnito. Appena si presenta bisogna intervenire subito, in quanto ha la capacità di svilupparsi in breve tempo fino a trasformarsi in infezione.
Il granuloma viene rimosso durante l’intervento podoiatrico, ma prima di intervenire bisogna assolutamente diminuire la carica batterica presente, sia per offrire maggior sollievo al paziente riducendogli il dolore, sia per agire sul tessuto il più possibile privo di microbi.
Il granuloma reattivo può essere curato con due prospettive diverse: o come medicazione tramite un processo curativo, per far calmare il dolore e far diminuire l’infezione, favorendo poi il trattamento podologico; oppure, come preparazione all’intervento podoiatrico diminuendo la pericolosa carica batterica ed evitando così l’esposizione a rischiose infezioni, con antibiotici mirati prescritti appositamente.
Guida, consigli e soluzioni.
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